Pietro Locatelli

Pietro Locatelli, nasce a Vedeseta il 21 maggio del 1878. Nonostante la sua scarsa scolarizzazione (frequenta le scuole elementari fino alla terza classe), impara la musica da autodidatta e diventa un artista nella lavorazione del legno. Gli anziani di Vedeseta narrano che, quando da giovane tornava dal lavoro di falegname in Svizzera, sentivano le note di una tromba risuonare lontano nella valle, era Pietro che annunciava così il suo ritorno al paese natio.

Nei primi anni del '900, raduna un gruppo di giovani e dopo aver recuperato qualche strumento, organizza una piccola fanfara che nel 1903, da vita al Corpo Musicale di Vedeseta, composto da 26 musicanti. Nel 1904 sposa Orsola Rota e nel 1915 diventa commerciante, gestendo la cooperativa di alimentari del paese. Quando scende in città a Bergamo per commerciare i prodotti tipici della sua valle, non manca mai di passare dal negozio di strumenti musicali di Ponte San Pietro, con la speranza di trovare qualche buon strumento o qualche interessante partitura per la sua banda.

Nel novembre del 1925 si trasferisce a Curnasco con la moglie ed i sei figli - Ernesto, Battista, Pierina, Ambrosina, Laura e Ginetta - dove acquista e gestisce un'osteria (l'attuale panificio). Nella vecchia stalla dietro l'osteria, ricava un laboratorio di falegnameria, dove realizza i mobili che molte persone, accortesi delle sue capacità, gli commissionano. La sera, dopo la giornata di duro lavoro, si rilassa suonando la tromba nell'osteria insieme ai due figli Battista ed Ernesto, che suonano rispettivamente la fisarmonica ed il bombardino. Ben presto questa musica attira altri appassionati musicanti di Curnasco e dei paesi vicini. Ormai il gioco è fatto, il numero dei musicanti che tutte le sere s'incontrano all'osteria per suonare, aumenta sempre di più e Pietro, sentito il parere di tutti gli strumentisti, fonda la banda di Curnasco. Dopo qualche mese di attività, nel settembre del 1926, è lui stesso che chiama Angelo Sorti a dirigere il nuovo complesso bandistico. Nel 1932, quando vende l'osteria e si trasferisce a Bergamo, lascia la presidenza e la gestione della banda al parroco don Stefano Personeni.

Pietro rimane comunque sempre vicino sia alla banda di Curnasco che al Corpo Musicale di Vedeseta. Continua infatti a suonare prima il trombone nella prima e assolda il maestro Giuseppe Colombo per la seconda. Anche in età avanzata non smette mai di dare sfogo alla sua creatività. Lavorando il legno con pazienza e maestria, realizza molte piccole sculture rappresentanti la Madonna e Gesù crocefisso dimostrando ancora una volta che nonostante "…le scarpe grosse ha cervello fino…". Muore il 13 dicembre del 1968 alla veneranda età di novant'anni, dopo una vita dedicata alla famiglia, al lavoro ed alla musica.